Dal 20 Gennaio al 31 Marzo, installazioni disposte lungo un percorso artistico che collega strade, piazze e luoghi pubblici di Pordenone
Pordenone Arte avrà un’importante coda in città grazie alla mostra Guardiani del Silenzio di Bruno Lucchi, scultore contemporaneo di Levico Terme, noto a livello internazionale per le sue opere pubbliche in terracotta, bronzo, porcellana e recentemente anche in corten abbinato a refrattario o mosaico. Una selezione delle sue grandi opere viene posizionata proprio in queste ore in angoli suggestivi di piazze e vicoli di Pordenone a creare un percorso artistico di cui tutti possono essere fruitori.
Si tratta di un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Fiera e Comune che applica al mondo dell’arte il format del “fuori salone” già realizzato negli ultimi anni con i giardini urbani di “Ortogiardino”.
L’inaugurazione è fissata per domenica 20 gennaio alle ore 11.45 nell’area della loggia del Municipio di Pordenone dove sono posizionate alcune delle sculture.
“Il turismo a Pordenone è un turismo sostenibile, in una città a misura di persona, da scoprire passeggiando in tranquillità – il commento di Guglielmina Cucci assessora al turismo del Comune di Pordenone – Questo allestimento diffuso dà modo alla cittadinanza di riscoprire e vedere in un’ottica diversa alcuni scorci della città, ai turisti di farsi guidare da un invisibile filo di Arianna, che inseguendo le opere, li porterà in giro per la città, per apprezzarne la storia attraverso i suoi palazzi e le piazze e il verde dei parchi. Queste grandi opere di Lucchi sono state esposte all’estero e in Italia in contesti di prestigio e particolare valore e dunque portano a Pordenone un ulteriore valore aggiunto”.
“Siamo molto orgogliosi che il Comune di Pordenone abbia accettato la nostra proposta e ci abbia supportato nell’organizzazione dell’evento, cogliendone l’importante valenza per la città – commenta Renato Pujatti, presidente di Pordenone Fiere. – Citando nuovamente lo slogan istituzionale di Pordenone Fiere, ENERGIA PER IL TERRITORIO, confidiamo di aver contributo, ancora una volta, con un’iniziativa di alto spessore culturale e artistico, allo sviluppo sociale ed economico della città di Pordenone e del suo territorio”.